Quentin Tarantino: «fare il regista è affare da giovani»
Quentin Tarantino, puntuale, torna a parlare del suo futuro, ora che si appresta a diventare padre
Alle soglie della novantaduesima edizione degli Oscar, con in tasca dieci nomination per C’era una volta a… Hollywood, di cui tre lo riguardano molto da vicino (Miglior Film, Miglior Regia e Migliore Sceneggiatura Originale), Quentin Tarantino pare manifestare un certo senso d’appagamento, quasi di chi oramai sente di aver dato tutto ciò che poteva. O almeno, è così che tendiamo a leggere queste sue seppur eloquenti dichiarazioni, rilasciate ai microfoni di Peter Travers in una recente video-intervista.
Mi sento come si mi trovassi al terzo atto [della mia vita] e fosse il momento di dedicarmi più all’aspetto letterario, che sarebbe bene come nuovo padre, nuovo marito. In questo modo non afferrerei la mia famiglia trascinandola in Germania, Sri Lanka o dovunque la prossima storia è ambientata. Posso essere un po’ più pantofolaio, e diventare così un po’ più uomo di lettere. […] Credo di sperimentare questa cosa per cui dirigere, fare il regista, sia affare da persone giovani. Sento che il cinema sta cambiando ed io faccio un po’ parte della vecchia guardia.
Urge un briciolo di contesto a coloro i quali fossero sfuggiti alcuni recenti sviluppi. La compagna di Tarantino, Daniella Pick, è infatti incinta del loro primo figlio, situazione che avrà convinto ancora di più il già tentennante regista, il quale va rimuginando su questa sua uscita dalle scene della regia già da un po’. Se così fosse, come fa notare Indiewire, si tratterebbe della sua ultima possibilità di vincere una statuetta per il film o, appunto, per la regia; mentre per la sceneggiatura, che tra le dieci è forse la più probabile, si tratterebbe della terza, dopo quelle ottenute per Pulp Fiction e Django Unchained.